20 dic 2012

PILLOLE AUTOBIOGRAFICHE n. 2

HAIR - regia di MILOS FORMAN - 1979
per il film completo click on:
http://effettolunatico.altervista.org/forum/vbtube_show.php?sti=Hair-1979&tubeid=2259
Credevo che fosse un film degli anni '60.
Pensavo che il pacifismo fosse un tema da freak, che fosse stato consumato con la fine della guerra del Vietnam, nel 1975.
Ero convinto che lo spirito pacifista ed antimilitare fosse qualcosa del genere "peace, love, music" di Woodstock, che appartiene al 1969.
Invece, HAIR è un film del 1979.
Un anno che sta già per essere bevuto dai fatidici '80 di Reagan, Presidente degli Stati Uniti d'America dal 1980 al 1988, o della Thatcher, premier inglese dal 1979 al 1990...
Ma in quel momento, in quel 1979, ancora c'era un pò d'aria pura in giro.


                                                                            per il film completo click on:


Nel 1979 io avevo esattamente vent'anni.
Ero iscritto all'università, con tutte le difficoltà del caso.
Tanti cambiamenti, accadono in quell'occasione, si perdono troppe certezze, si devono conquistare nuovi ritmi di studio, nuovi meccanismi di socializzazione, ci si ritrova senza i vecchi amici, si deve ricominciare da capo...
Il 1979 non me lo ricordo troppo bene.
Nella città dove abitavo e che stavo per lasciare per sempre avevo imparato a voler bene alle pietre consumate dal tempo, alla storia, alla vecchia signora che consuma uomini e cose ma che dona loro un'anima.
Avevo imparato ad amare la musica che dava energia, i libri e le parole che danno senso alle cose materiali, i pensieri che pongono domande che hanno risposte che partono da lontano...
Avevo ormai capito che l'uomo viene da lontano, anche se ancora non avevo capito bene da dove.
Certo, non sapevo dove potesse andare, o arrivare, un uomo in formazione, come me, ma sapevo che ogni uomo può andare lontano e arrivare ancora più lontano...
Nel 1979 non conoscevo ancora nè la mia provenienza nè la mia destinazione. 
Ma mi sentivo già uno di loro, uno degli uomini, un individuo, una persona che si porta addosso la catena della coscienza, condanna e peccato di ogni essere umano...


La potenza evocativa della musica è straordinaria.
Lasciando scorrere questo nastro virtuale quanta memoria si srotola davanti agli occhi...
Pezzi di vita che sembravano sepolti...
Un'estate al lavoro al night, musica, bibite, spiriti, malinconie, stanchezze, brividi, paure, entusiasmi...
No, no, ero solo un ventenne che doveva farsi un uomo, che entrava in società offrendo il suo contributo alla famiglia...
Un'estate indipendente, la prima.
Un'estate che, dopo la maturità scolastica, mi faceva scoprire il sapore acre dell'acerba età adulta che adulta ancora non era...
La pista da ballo non l'ho mai amata, anzi, non l'ho mai calcata mai, neanche al night, in quella fatidica estate.
Manon era l'estate del 1979, bensì quella del 1980...
I 45 giri possono ingannare.
La mia memoria ancora no...

Completo ancora con qualche pillola di memoria musicale...
Il 1979 era anche questo...



E, a cavallo fra il 1979 e l' '80, ecco le musiche che ci stavano accompagnando fuori dal mondo della fantasia al potere proiettandoci con troppa fretta, ed inconsapevolmente ignari, in quello della fatidica deregulation e del liberismo.
Anche la musica cambia.
Oltre a quella delle piste da ballo nostrane, quelle che malvolentieri dovevo accudire in quelle mie lunghe notti sulla costa tirrenica, anche la pista da ballo su cui piroetta il mondo intero cambia ritmo e passo di danza.
Il dimenarsi nelle discoteche delle masse informi di ballerini senza più individualità prende un pò per volta, ma ormai definitivamente, il sopravvento sulla danza sociale.
Il consumismo sta trasformando le masse popolari che riempivano le piazze sotto le bandiere e le sferze dei comizi in pubblico televisivo, in consumatori, in "ggente".
La nostalgia che inevitabilmente è associata a molte di queste musiche addolcisce il senso amaro di quello che sta accadendo nel mondo.
Gli uomini stanno cominciando un viaggio di cui non conoscono nè la stazione di partenza nè quella di arrivo...
Proprio come me ...
...che in quegli anni ... 
... avevo solo vent'anni...




4 commenti:

  1. Caro Piero,
    io avevo vent'uno anni, avevo già un figlio di cinque anni e mi piaceva ballare, dio quanto ballavo,mio figlio mi diceva che ero come una capra...non so se lui oggi balla, ma spero di avergli dato questo amore per la danza, cantare e ballare è...come fare l'amore.
    Ciao Piero, è bello leggere i tuoi ricordi :)

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  2. Cara Paoletta,
    hai una vita pienissima.
    Magari piena anche di pensieri, lo so, di piccole o grandi sofferenze. Io, almeno, ti vedo così, un'anima piena di vita e un poco agitata.
    Ma ti trovo bellissima per la spontaneità che ti appartiene.
    Non mi stupisce che ami tanto ballare, ti sta giusto, è la tua taglia.
    Spero che tuo marito sia un ballerino altrettanto provetto.
    Sennò avrai dovuto tradirlo, là, sulla pista.

    Io invece non sopporto ballare e neanche cantare. Non l'ho mai fatto in vita mia (almeno, per ballo intendo quello tipo discoteca, i balli veloci. I lenti, no, quelli li ho fatti. Con poco entusiasmo ma molto ardore... se posso dire così. Almeno certe volte).
    E' come fare l'amore, dici tu?
    Bel modo di definire il ballo, intenso, totale.
    ... Però a me ballare proprio non piace!

    Un bacione,
    Piero

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  3. Riporto di qua il tuo commento Pat.

    patrizia 21 dicembre 2012 13:53
    Nel '79 di anni ne avevo diciotto, andavo ancora a scuola. Ma sentivo che già qualcosa stava cambiando, nella mia vita forse e anche in quello che mi girava intorno. Qualcosa mi piaceva, qualcosa meno. A diciotto anni hai già preso qualche piccolo spintone dalla vita, poca cosa, ma sufficiente per cominciare a vedere il mondo con altri occhi. Ma sei ancora intero e in piena corsa, non perdi l'equilibrio.

    Per la cronaca: Hair lo vidi al cinema. Mi piacque...e molto... ma già mi sembrava qualcosa di lontano. Io son nata vecchia amico mio, sarà stato questo? :-)Infatti detestavo le discoteche. Una volta ci andai, per sentire i New Trolls che lì avrebbero tenuto un concerto. Entrammo due ore prima per procurarci il posto migliore. Due ore da incubo. Mi dissi:-Mai più- e mai più fu. Non avrei resistito a fare il tuo lavoro :-)
    Ciao


    Ecco, solo una breve risposta.
    Non fu resistenza la mia, io non ho ballato mai. Almeno quel "tunz tunz".
    Era un lavoro, il primo.
    Durò due estati.
    Poi, la terza, fu al lido, sulla spiaggia, a Gaeta, Serapo.
    Spiaggia meravigliosa, mare bellissimo, lì imparai a nuotare diversi anni prima, una decina forse, in mezzo ai cavalloni un poco prepotenti...
    Ma neanche nuotare e neppure il mare, mi piacciono, la spiaggia ancora meno: con gli anni l'idiosincrasia è anche peggiorata...
    Poi anche la tera estate finì ... e con quella finì, improvvisamente, una fase della mia vita ...
    Ma questa è un'altra storia. Appartiene al 1981. Non so se la racconterò, ma se sarà, sarà in quella pillola...

    Vedo che questo gioco piano piano diventa carino.
    Un poco a cavallo fra realtà, memoria, immaginazione...
    Mah.
    Spero sia anche un pò contagioso.

    Un bacio, Pat
    Piero

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  4. Ripassata per farti gli auguri di Natale, a te e famiglia...non voglio farti una battutaccia, spero tu l'abbia capita al volo :)...e non mangiare troppo...AUGURI SINCERI

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